A casa di Silvana si organizzavano piccole feste. «Quando venite?».
Si andava a pregare, si mangiava quello che c’era. Comunque lei portava tutti alla preghiera.
In Quaresima faceva dire il Rosario a tutti, ognuno faceva la sua decina. Il risultato era che in questo periodo intorno a Silvana giravano centinaia di decine di rosario …
“E se non potrò camminare allora volerò”
Manteniamo viva la memoria della nostra amica Silvana: prendiamoci anche quest’anno l’impegno di una decina di rosario al giorno !!.
Facciamoci aiutare in questa preghiera da un suggerimento di meditazione che troveremo su questa pagina ogni settimana
Prima settimana di Quaresima
«Solo persone nuove possono celebrare la Pasqua nuova, perché, ricolme della pienezza di Dio, si radunano, pregano, cantano, con cuore nuovo. Pertanto più seria e attenta dovrà essere la celebrazione della Quaresima, accogliendo la Parola che chiama a conversione»
Seconda settimana di Quaresima
I discepoli sono chiamati, dopo la purificazione nel deserto delle tentazioni, a salire sul monte, al luogo dell’intimità con Dio. infatti il monte è il luogo della presenza di Dio.
Gesù, mostrandosi trasfigurato, non solo dà anticipazione ai discepoli della gloria della risurrezione, ma la trasfigurazione è segno che Dio ha annullato ogni distanza tra Dio e l’umanità. Sul Tabor, infatti, l’uomo sale e Dio scende fino a dissolvere ogni distanza.
Quarta settimana di Quaresima
Gesù nel vangelo di oggi dice a Nicodemo che dev’essere innalzato da terra, perché
chiunque crede in Lui abbia la vita eterna: Egli allude alla croce che è strumento di salvezza;
attraverso la Croce, che era una morte infamante, Gesù ci ha salvati.Dio ordinò a Mosè di collocare su una asta un serpente di bronzo, chi l’avesse guardato era salvo. Ebbene, Gesù salva il mondo inchiodato e innalzato in croce sul monte Calvario. E da lì fino alla fine del mondo egli resterà a braccia aperte, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Vogliamo anche noi vederti. È il desiderio del nostro cuore. Vogliamo vedere te per poter farci un selfie? Ti cerchiamo solo per poter dire “l’abbiamo incontrato”? Oppure ti cerchiamo perché siamo interessati sinceramente a te? Perché se ti cerchiamo per davvero, allora dobbiamo per davvero cercarti dove tu dici di essere: in un chicco di grano che caduto in terra muore; in un uomo piagato dalla sofferenza; nel crocifisso. Se noi vogliamo incontrare Gesù oggi non possiamo pretendere di dettare noi le modalità, perché altrimenti il nostro desiderio non è sincero. Se invece cerchiamo il Signore nel povero, nella sofferenza, nell’abbandonato, nell’ultimo, allora lui si manifesta a noi per davvero e riusciamo pure ad ascoltare la voce del padre.
Come ogni anno, la Settimana Santa si apre con la lettura della Passione; lettura che dà il nome stesso alla domenica che celebriamo. È un momento consueto, tradizionale: ma quest’anno assume un significato particolare, quasi straordinario, non tanto per la modalità “ristretta” nella quale lo dobbiamo celebrare, ma perché rispetto allo scorso anno, in cui non lo abbiamo proprio vissuto, rappresenta un piccolo segno di speranza, una piccola luce nel prolungato buio delle nostre giornate: e quest’anno, la felice coincidenza di calendario con il giorno in cui inizia il tempo dell’ora legale ci fornisce un ulteriore, piccolo segno di speranza, rappresentato da una luce, quella del giorno, che da oggi in poi ci accompagna per un’ora in più, e poi via via, a crescere, fino alla pienezza della stagione estiva.